
L’argomento che andremo a trattare oggi sarà un qualcosa di molto complesso: parleremo di cibo ed emozioni.
Organismi autotrofi ed eterotrofi
Per parlare di questo argomento però, partiamo dalle basi!
Tutti dovremmo sapere che gli organismi viventi vengono suddivisi in due grandi categorie: autotrofi ed eterotrofi. Gli organismi autotrofi sono tutti quelli in grado di sintetizzare autonomamente molecole organiche a partire da sostanze inorganiche. In poche parole producono da soli il proprio nutrimento e l’energia necessaria per la propria sopravvivenza. Al contrario, gli eterotrofi non sono in grado di produrre in maniera autonoma le molecole organiche, perciò utilizzano quelle sintetizzate precedentemente da altri organismi. Inutile dire che l’uomo rientra tra gli organismi eterotrofi!
Noi, infatti, immagazziniamo l’energia necessaria per il nostro metabolismo e per le nostre funzioni quotidiane attraverso l’assunzione di alimenti. L’alimentazione viene considerata una peculiarità degli esseri viventi eterotrofi.
Il cibo assume quindi una funzione biologica essenziale per l’uomo. Rappresenta il mezzo per soddisfare un proprio bisogno primario: la fame.
E le emozioni?
La domanda che ci poniamo ora è: il cibo può essere ridotto quindi ad uno sterile mezzo utilizzato per soddisfare un bisogno primario? Assolutamente no. Come sappiamo, gli uomini sono esseri profondamene complessi. I nostri comportamenti non vengono regolati esclusivamente da istinti (altrimenti saremmo degli animali), ma entrano in gioco il processo cognitivo e le emozioni complesse a guidarci.
Cosa sono le emozioni? Le emozioni sono reazioni psicologiche e fisiologiche, con cui ognuno di noi risponde a delle situazioni in cui si viene a trovare, ma anche a delle proprie elaborazioni mentali. Le emozioni innate sono quindi sicuramente automatiche, in cui la parte razionale è ridotta al minimo. Abbiamo però anche delle emozioni complesse, in cui c’è un’interazione con il processo cognitivo: c’è perciò una presa di coscienza.
Ti starai chiedendo: ma perché tutte queste informazioni sulle emozioni? Non stavamo parlando di cibo?
Adesso ci arriviamo.
Cosa rappresenta il cibo?
Il cibo rappresenta quindi sicuramente una fonte di nutrimento, su questo non ci piove. Assume però anche altri importanti ruoli nella nostra alimentazione.
Può diventare uno strumento di relazione con altri individui. Basta pensare ai pranzi e alle cene di famiglia o alle sagre paesane: dei veri e propri momenti di convivialità costruiti attorno al cibo.
Un’altra funzione che il cibo può assumere è quella religiosa: guardiamo ad esempio la Quaresima nella religione cristiana o il Ramadan in quella islamica. L’astenersi dal mangiare rappresenta per molte religioni la massima espressione della propria fede.
L’alimentazione però può anche assumere la vera e propria funzione di veicolo delle emozioni: in questo caso l’argomento è profondamente complicato. L’emotività e l’assunzione di cibo spesso si ritrovano collegati e aggrovigliati in un complesso difficile da districare.
Se vogliamo guardare al caso più semplice, possiamo pensare a quando magari ci ritroviamo a mangiare un piatto con sapori conosciuti, magari uno di quelli cucinati dalla nonna, che ci riportano alla nostra infanzia. Automaticamente in noi si scatena una dolce nostalgia, rievocando nella nostra mente i ricordi del passato. In questo caso l’associazione che si verifica è sicuramente piacevole.
Ci sono situazioni però in cui il cibo, o la privazione di esso, diventano i veri e propri mezzi di sfogo di emozioni “negative”.
Il primo esempio che possiamo fare è sicuramente quello dei DCA. Spesso in questi disturbi l’alterato rapporto con il cibo parte da un’incapacità nel comunicare le proprie emozioni “negative” relativamente a determinati aspetti della propria vita. Così il controllo sul cibo esercitato nell’anoressia, o la perdita di controllo che si verifica nelle abbuffate bulimiche diventano un vero e proprio mezzo per sfogare le proprie emozioni.
Emotional Eating
Possiamo parlare però di alimentazione emotiva, o emotional eating, senza necessariamente riferirci ai disturbi alimentari. La teoria dell’alimentazione emotiva afferma che le emozioni “negative” possono indurre a mangiare, perché mangiare ha la capacità di ridurre la loro intensità.
È stato dimostrato che l’alimentazione emotiva è abbastanza comune, ma vi è una notevole differenza tra un individuo e l’altro nella quantità di cibo ingerito per placare le proprie emozioni.
La scienza non è ancora stata in grado di definire in maniera assoluta perché ci sia questa relazione tra cibo ed emozioni, sono però state avanzate molte ipotesi. Alcune puntano su dei legami tra affetto e cibo che si instaurano nella prima infanzia. Altre tengono in considerazione anche influenze culturali e fattori biologici, come la sensibilità al gusto. Inoltre, durante l’ingestione, il cibo può suscitare delle risposte edoniche che migliorano lo stato emotivo, e dopo l’ingestione, i nutrienti possono influenzare i sistemi neurochimici ed endocrini legati alle emozioni. Perciò l’emotional eating è un qualcosa di molto molto complesso, ma che evidenzia sicuramente l’importanza della relazione tra cibo ed emozioni.
Ascoltiamo le nostre emozioni!
In tutto questo discorso ho sempre messo emozioni “negative” tra virgolette per un semplice motivo. Molto spesso emozioni come rabbia e tristezza vengono definite “brutte”, “cattive” o “negative”. Etichettarle in questo modo può innescare dei meccanismi sbagliati che ci portano a vederle come emozioni non giuste, impedendoci così di accoglierle a pieno. È bene però ricordare che ogni emozione ha la propria funzione e serve al nostro cervello. Soffermarci sulle nostre emozioni, imparare ad ascoltarle e gestirle è sicuramente un passo importantissimo da fare per poter stare bene con noi stessi. Come ho sempre detto nei miei articoli, la nostra alimentazione non può mai essere semplicemente ridotta ad un’introduzione di calorie. La sfera emotiva può andare ad incidere su tante altre, come quella alimentare. È perciò davvero importante imparare ad ascoltare i segnali che ci mandano il nostro corpo e la nostra mente.
Alice
Le emozioni (impararestudiando.eu)
Emotional Eating | SpringerLink
Ti è piaciuto l’articolo? Condividilo con i tuoi contatti!